lunedì 10 aprile 2017

DOOMMABEST ITALIA: PARTE 1

Benvenuti nella prima rubrica di Doommabestia interamente dedicata alle band italiane. Al fine di dar luce ai tantissimi gruppi nostrani che ci inviano i loro promo e vista l’impossibilità di poterli recensire tutti, abbiamo deciso di partorire DoommaBEST Italia, una rubrica in cui vi proponiamo quelle che a nostro modo di vedere sono le uscite discografiche più meritevoli. Il miglior modo per noi di dare il giusto risalto ad una scena che non sempre viene messa in evidenza come meriterebbe ed un occasione per regalare a voi lettori la possibilità di conoscere ottime band che meritano una chance. Buona lettura ed a presto con la seconda uscita di DoommaBEST Italia.




TOP ALBUM: SODA YELLS: Soda Yells EP

STONER
La palma di TOP ALBUM in questa prima uscita della rubrica DoommaBEST Italia va a pari merito ai Soda Yells e ai Doctor Cyclops. I Soda Yells sono una band sarda (di Cagliari) che confeziona con questo EP un piccolo gioiello di Stoner Psichedelico, anche se imbrigliare la musica dei nostri in quattro mura potrebbe essere un errore visti i colori, le influenze e le sensazioni che ogni brano riesce a sprigionare. La qualità del songwriting è di alto livello, mentre le influenze si amalgamano tra di loro andando ad esaltare una creatività al servizio di una spiccata personalità. Si passa così dai ritmi orientaleggianti della splendida Desert on the Sun, alle influenze di chiara matrice Arctic Monkeys - l'era Humbug della svolta firmata Josh Homme tanto per intenderci – di 16:9. Anche l'ottima voce di Claudio Murru richiama quella di Alex Turner senza per questo mai snaturarsi. I Queens of the Stone Age sono un’altra chiara influenza, ma anch’essa non preponderante all'interno di un pacchetto sonoro che non disdegna l'uso di strumenti folkloristici volti a marcare dei solchi che affondano nelle radici di una terra calda come quella sarda. Fantasia, passione e un livello di scrittura dei pezzi mai banale, queste sono le armi dei Soda Yells, a questo punto li aspettiamo al varco con un album su lunga distanza. Davvero bravi.

WEBSoda Yells

TRACKLIST:

01. Pocos, Locos y Malunidos
02. Desert of the Sun
03. 16:9
04. You've Got Gasoline in you Throat
05. Black Rubber Baloons 



TOP ALBUM: DOCTOR CYCLOPS: Local Dogs

PROTO DOOM
Altra ottima prova per i Doctor Cyclops che tornano alla grande con il nuovo Local Dogs, edito dall’ormai onnipresente Heavy Psych Sounds Records di Gabriele Fiori, label che è cresciuta tantissimo nel corso degli anni arrivando ad essere un punto fermo non solo del panorama italiano. Il nuovo album si fregia di dieci canzoni che spaziano dall’ Heavy Rock al Proto Doom passando per gli anni 70. Sembra di ascoltare i Gentlemans Pistols che coverizzano i Pentagram, provare per credere. Tutte ottime composizioni, perfettamente strutturate e bilanciate nel loro incedere sempre a metà strada nei generi sopracitati. Sopra le righe anche in questo caso la prova di Christian Draghi (voce e chitarra) accompagnato in modo egregio da Francesco Filippini al basso e da Alessandro Dallera alla batteria. Tanti i pezzi che meritano una menzione, ma il trittico iniziale Lonely Devil, D.I.A. e Stardust ha davvero una marcia in più. Altri brani degni di nota sono le minacciose King Midas, Druid Samhain e i barocchismi dannati di Witch's Tale. Vi consiglio di dargli una chance (e di andarvi a ripescare anche i precedenti lavori se ancora non li conoscete), la meritano davvero.

WEB: Doctor Cyclops

TRACKLIST:

01. Lonely Devil
02. D.I.A.
03. Stardust
04. Epicurus
05. Wall of Misery
06. King Midas
07. Stanley the Owl
08. Druid Samhain
09. Witch's Tale
10. Witchfinder General



MARS ERA: Dharmanaut

STONER
Da poco uscito per Argonauta Records, il debutto dei Mars Era si presenta a noi come un concept album ambizioso che cerca di raccontare la sua storia attraverso uno Stoner a cui piace sporcarsi di forti (forse troppo forti) richiami Toolliani e di venature Grunge. Una buona opera prima quella dei nostri - originari di Firenze – che si erge nell’opener Enemy Was a Friend of Mine come nella scheggia dal riff darkeggiante che risponde al nome di Revolution o nella psichedelia desertica della splendida Licancabur (apice dell’album). In alcuni – pochissimi a dire il vero -  frangenti sembrano perdersi leggermente tra gli anfratti sonori figli di una certa complessità strutturale alcune volte fine a se stessa, ma nel complesso siamo dinanzi ad un buon debut. Ci sono ancora ampi margini di miglioramento, che viste le doti dei nostri fanno ben sperare per il futuro.

WEB: Mars Era



THEBUCKLE: Labbrador

HARD ROCK
Hard Rock Stonerizzato per il power duo dei TheBuckle. Voce, chitarra e batteria, tanto chiasso e melodie di facile presa quelle racchiuse in Labbrador già dall’iniziale Evil Sky. Andrea e Maxim già insieme nei Kessler e negli Unwelcome si appropiano della scena con schegge sonore ficcanti e dalla breve durata. Hey You strizza l’occhio ai Placebo. La titlteteck sembra una versione più adrenalitica dei White Stripes mentre Blind fa piedino ai Queens of the Stone Age. Un buon divertissement per questo debut senza pretese eccessive che vi divertirà e vi farà battere il piede dall’inizio alla fine.




WEB: TheBuckle



RHINO: The Law of Purity

STONER
Interessante debut quello dei Rhino. Band catanese giunta a noi con il qui presente The Law of Purity. Un disco poderoso, sorretto da chitarre pachidermiche (la titletrack) e da buone soluzioni melodiche che strizzano l’occhio ad una psichedelia Kyussiana (Bursting Out). I pezzi sono immediati e ben strutturati, il songwriting si attesta su buonissimi livelli, la prova vocale di Niko è davvero incisiva, così come quella di tutta la band che sciorina una manciata di canzoni che vanno a pescare a piene mani da uno Stoner Metal prepotente che richiama mostri sacri  come Fu Manchu, Orange Goblin, Hermano, Unida e compagnia desertica. Bravi. Promossi.



WEB: Rhino



NUDIST: Bury My Innocence


SLUDGE/POST METAL
Ritornano i Nudist a due anni di distanza dal precedente See The Light Beyond the Spiral e lo fanno con l'ottimo Bury My Innocence, un caleidoscopico puzzle di brutale fattura che annovera al suo interno soluzioni Post Metal arroventate da riff lenti di natura Sludge/Doom, sembra di ascoltare i Fugazi che jammano assieme ai Red Harvest privati della loro natura industriale, ascoltate la strisciante Bloody Waters e capirete a cosa mi riferisco. A livello strumentale batteria e basso sosotengono in modo pazzesco le pennellate chitarristiche che si fanno via via sempre più paranoiche, mentre la voce cuce ogni parte di brutale prepotenza. La conclusiva Drift chiude alla grande un'opera breve ma intensa (sei brani per un totale di 25 minuti) aperta da un intro Ambient e poi lanciata a capofitto nel folto panorama Post Psych di cui la band ama sporcarsi ripetutamente. 

WEB: Nudist



UFOSONIC GENERATOR: The Evil Smoke Possession

DOOM
La Minoturo Records ci regala il buonissimo The Evil Smoke Possession degli Ufosonic Generator. A dire il vero guardando la copertina pensavo di essere al cospetto di un album Black Metal, ma cliccando il tasto play con mia gioia ho scoperto un mondo fatto di Classic e Proto Doom settantiano davvero niente male. Ottima la produzione, le canzoni non annoiano mai, importando al loro interno le sonorità e le tinte occulte di Pentagram, Black Sabbath, Candlemass e Black Widow su tutti. A Sinful Portrair, Anapest, At Witches’Bell, Master of Godspeed, ogni pezzo brilla di luce propria. Non scoprono l’acqua calda, ma ascoltarli è davvero un gran piacere.



WEB: Ufosonic Generator



CALVARIO: Calvario EP


HARDCORE/BLACK/SLUDGE
Primo EP in casa Calvario, band dedita a sonorità Hardcore/Black con voce femminile in stile Black Metal, il tutto condito da rallentamenti Sludge come nella conclusiva Anxiety (vetta qualitativa del disco). Una band interessante che dimostra di aver imparato bene la lezione impartita dai Whores, almeno per quel che concerne la parte Hardcore. L’EP è interamente autoprodotto, le potenzialità ci sono e si sentono grazie ad una musica che riesce a dare il meglio di se quando è il groove dei tempi rallentati a venir fuori o nelle sfuriate Hardcore, un pò meno nei momenti più tipicamente Black che rendono meno coeso il risultato d’insieme. Ancora un pò acerbi in alcuni passaggi ma c'è tempo per correggere il tiro dove serve. L’interrogazione ufficiale è solo rimandata, ma il voto finale già così è più che positivo.

WEB: Calvario


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