domenica 5 marzo 2017

RAJ: Raj (Review)

DOOM - SLUDGE - STONER
Dalle ceneri dei Veracrash (due su quattro membri ne facevano parte) nasce un nuovo progetto dal nome Raj il quale pubblica un primo lavoro discografico alla fine di Novembre dello scorso anno, totalmente autoprodotto.
Le differenze tra le due band in questione sono evidenti ed il progetto Raj risulta decisamente più pesante, le sonorità sono molto più doom, dalla forte influenza sabbatthiana, il giusto compromesso tra  i Goatsnake e la storica band di Osbourne e soci. 
La stessa voce, in alcuni frangenti, ricorda il buon Ozzy senza però scimmiottarlo, questa sembra arrivare dai lontani abissi e ascolto dopo ascolto penetra nelle vene come un virus e va ad arricchire una parte strumentale già di ottima fattura. Suoni potenti, dilatati, a mio parere decisamente coinvolgenti.
Nulla di nuovo all'orizzonte ma sicuramente interessante, qualità che ho notato scarseggiare nelle ultime uscite, soprattutto nel panorama italiano. C'è da dire che il genere, proprio per com'è strutturato, difficilmente porterà delle novità nel futuro prossimo ma la bravura di una band sta proprio nel riuscire a renderlo ugualmente interessante ed accattivante. I Raj sono riusciti in quest'intento ed il loro esordio ne è una prova lampante, sei tracce ben costruite che si collegano perfettamente tra loro dando vita ad un gran macigno cosmico.
Unica pecca dell'album è la durata, i brani sono relativamente "corti" rispetto agli standard ai quali siamo abituati ed al termine dell'ascolto ci si rimane un po' male, si percepisce il desiderio di proseguire nell'ascolto e di non averne purtroppo la possibilità.
Un ottimo esordio per la band milanese ma sono ansioso di poterli ascoltare in un lavoro sulla lunga distanza. 


TRACKLIST:

  1. Omegagame
  2. Eurasia
  3. Magic Wand
  4. Black Mumbai
  5. Kaluza
  6. Iron Matrix

INFO:
ANNO: 2016
LABEL: Autoprodotto



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