giovedì 9 giugno 2016

BLIZARO: Cornucopia Della Morte (Review)

DOOM - METAL - PSYCHEDELIC
Fra i maggiori "fomentatori" dell old school traditional doom. John gallo è innanzitutto un grande appassionato del suddetto genere, appendice doverosa per questo personaggio che da diversi anni si è guadagnato il precedente appellativo grazie a svariate produzioni devote alla causa del sacro fuoco doom. Già chitarrista degli ottimi Orodruin e titolare di un interessante progetto parallelo a nome John Gallow, oltre al combo heavy\epic doom Elfspell, si ripropone col nome Blizaro, power trio che da ormai un decennio rinsalda l' antica tradizione sabbathiana. Ricordiamo inoltre che il nostro vanta esperienze anche nel metal estremo con i Crucifist, nello specifico il nostro omaggia in particolare la scuola italiana, vedi Paul Chain\Death ss, Black Hole, Run After To, tra gli altri, ed andando aldilà cimentandosi talvolta verso lidi prog dark ed horror movies che diedero lustro al nostro paese, vedi l accopiata Goblin\Argento e i maestri Fulci, Biava padre e figlio, in particolare quest ultimo rivolto maggiormante alle soundtrack dei citati.
L' album in questione, dall' emblematico nome "Cornucopia Della Morte",  non lascia adito alcuno se non ad orrorofiche emanazioni. Qui John è cantore, narratore, chitarrista, tastierista ed è accompagnato dal fido Mike Waske alla batteria (proveniente anche egli dagli Orodruin) e da Mark Rapone al basso. Dopo aver parlato dei contenuti veniamo all' analisi musicale di questo lavoro senza dimenticare una mini bio. L' album in questione è il secondo full lenght del combo di Rochester e segue "Strange Doorways", compilation licenziata nel 2013. Si ricorda inoltre uno split coi finlandesi Orne ed un altro coi Wooden Stake, piu vari demo. Apre l'album la quadrilogia denominata "Nemesis", caratterizzata dal lato epico di questo lavoro sebbene rimangono i riferimenti alla scuola italiana. Le 4 composizioni ci riportano alla mente alcune eminenze del metal oscuro 80's americano come Cirith Ungol e Manilla Road in preda ad estasi doom ed, in effetti, il vocalizzo di Mr. Gallo sembra un istrionico incrocio tra Mark Shelton e Paul Chain. in cui si posso trovare riferimenti anche ai primi Candlemass inframezzati da momenti di progressive oscuro di matrice nostrana. E' con il brano "giallo" che viene omaggiata la scena prog\dark italiana in particolare i Goblin e le soundtracks dei 70\80 del nostro cinema giallo ed horror ma anche gli Osanna del famigerato "Milano Calibro 9" che molti ricorderanno. Con "Frozen Awakening" si torna a respirare aria epic\obscure. E' la volta poi del personale omaggio di John a Paul Chain con la rivisitazione del classico "Voyage To Hell" ben riproposta dal trio. Veniamo a "Staircase", sorta di experimental prog doom dal sapore antico dove oltre ai soliti Goblin sembra rivivere persino il maestro Morricone. Chiusura affidata a "Stygian Gate", brano fortemente inquieto e probabilmente il momento piu alto e summa dell' intero lavoro. In sintesi il buon John Gallo ci regala un dignitoso e personale omaggio alla grande scuola italiana tra doom, horror, mistero e momenti di buia magniloquenza condita dall' altro grande amore di John, ovvero l 80's american epic\obscure e più in generale l' epic doom......in doom we trust.


Di Antonio Fazio


TRACKLIST:

  1. Nemesis I: Daughter Of The Scarab
  2. Nemesis II: Citadel Of The Lunatic
  3. Nemesis III: Interludio 
  4. Nemesis IV: Altered State 
  5. Giallo 
  6. Frozen Awakening 
  7. Voyage To Hell 
  8. The Staircase 
  9. Stygian Gate 


INFO:
ANNO: 2016


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