giovedì 3 dicembre 2015

MONSTER MAGNET: Cobras and Fire (Review)

STONER - SPACE - PSYCH
Ci sono band che meritano di essere presentate in punta di piedi, lasciando qualche spiraglio, per far entrare i pensieri di chi legge senza strangolare la verità. Ci sono band che ci lasciano sorrisi squarciati e lacrime rapprese, che scrivono storie attraverso i nostri occhi facendole divenire ricordi. I Monster Magnet per me sono una di quelle band, capaci di suscitare continue emozioni, seppur non sempre belle, così come fa la vita d'altronde. La musica in fondo ha il compito non solo di accompagnarci, ma è soprattutto la memoria descrittiva delle nostre sensazioni.
La prima volta che ascoltai i Monster Magnet ne rimasi rapito, avevo all'incirca tredici anni, il pezzo era Nod Scene dal mastodontico Spine of God (1991). Una volta non c'era internet, la musica la masterizzava sottobanco il negozio di dischi che si
adeguava per non fallire, o te la passava qualche amico che poteva permettersi di comprare dei cd originali.
Ed è proprio questo quello che accadde, mi passarono il cd, la copertina era ipnotica, non sapevo chi fossero, ricordo solo che lo misi nel lettore cd portatile, chiusi gli occhi e scelsi una canzone a caso, quella canzone era proprio Nod Scene e ne fui rapito, trasportato in un mondo dove la mente sa viaggiare a velocità siderali, dove i pensieri cavalcano l'immaginazione oltre quelle nubi che spesso accecano le sinapsi di un ragazzino, seppur affamato di conoscenza. Mi sentivo libero, libero di scegliere, libero di arrivare ovunque volessi, libero di pensare qualsiasi cosa volessi, senza alcuna restrizione le mie catene adolescenziali furono scardinate.
Quello stesso effetto me lo aveva creato solamente un'altra canzone appena qualche mese prima, quel pezzo era Planet Caravan dei Black Sabbath, ed è in questi due momenti che ho piantato nella mia carne il seme del mio amore per questi generi musicali. 
Vi starete chiedendo il perchè mi dilunghi oltremodo per dirvi tutto questo, semplice perchè ultimamente i Monster Magnet riescono nuovamente a trasmettermi quelle sensazioni, a riportarmi un po bambino e credetemi oggigiorno persi nella frenesia della vita è davvero un enorme piacere.
Venendo nel dettaglio di questi miei scritti, specifichiamo subito una cosa per chi non lo sapesse, Cobras and Fire non è il nuovo lavoro dei Mostri Magnetici, ma una riproposizione dell'album Mastermind del 2010, così come accaduto lo scorso anno per l'ultimo Last Patrol con la rielaborazione a nome Milking the Stars. In effetti gli ultimi lavori prima del sopracitato Last Patrol erano fortemente ancorati a trame sonore più sobrie, meno imprevedibili, dove l'aspetto psych - traboccante in passato - era stato in buona parte accantonato in  favore di strutture più snelle e hard rock oriented. Il presente Cobras and Fire ci lascia invece basiti per la sua naturale propensione alla psichedelia di fine anni 60, capace di infondere alle canzoni reinterpretate un feeling inaspettato dove i suoni si perdono negli spazi siderali e dove il mondo collide con la fantasia visionaria di Dave Wyndorf, immortale cantore dei nostri eroi.
In questo scenario si plasmano canzoni come la diretta She Digs That Hole, la Doorsiana Watch Me Fade, il mantra acido di Cobras and Fire e di Mastermind 69, la psichedelia concentrica nella rilettura di Gods and Punks o nella disarmante When the Planes Fall From the Sky. Ogni pezzo è meritevole di menzione, capace di sprigionare momenti di un'intensità pazzesca, incontrallabile nei suoi punti cruciali. Apprezzabile infine anche la rilettura Hawkwindiana di Ball of Confusion dei Temptations
Non posso dirvi di acquistare Cobras and Fire, sarei di parte, non posso dirvi di lasciarvelo scappare, sarebbe da irresponsabile, quel che posso dirvi è di lascirvi andare, di abbandonarvi alla musica, di chiudere gli occhi e di andare dove essa è capace di portarvi, senza alcuna paura ad ostacolare il vostro percorso, senza il timore reverenziale di rimanerne soggiogati. Ed ora sdraiatevi e sognate, sin quando non sarà il vostro stesso inconscio - appagato e strafatto di note ammalianti - a condurvi fra le braccia di Morfeo.


TRACKLIST:

01. She Digs that Hole
02. Watch Me Fade
03. Mastermind 69
04. Cobras and Fire (Hallucination Bomb)
05. Gods,Punks and the Everlasting Twilight
06. The Titan
07. When the Planes Fall From thr Sky
08. Ball of Confusion
09. Time Machine (Instrumental)
10. I Live Behind the Paradise Machine


INFO:
ANNO: 2015
SITO WEB: Monster Magnet



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