martedì 24 novembre 2015

KYLESA: Exhausting Fire (Review)





ALTERNATIVE - SLUDGE
Nello scenario imbandito da band come Neurosis, Mastodon, Baroness e compagnia malsana, i Kylesa ne hanno da sempre rappresentato un tassello fondamentale e per certi versi atipico. Forti della doppia voce femminile/maschile di Laura Pleasant e Phillip Kope, i Kylesa hanno saputo nascere con grandi speranze - l'omonimo album di debutto - muovere i primi veri passi con clamore - Static Tensions - crescere con la voglia di stupire - Spiral Shadows - e reinventarsi senza mai perdere di vista l'obbiettivo - Ultraviolet - era lecito a questo punto aspettarsi un cambiamento, una naturale evoluzione del proprio sound, dettata proprio dal fatto che la band non è mai rimasta ferma sui suoi passi. Alla fine, un po come hanno fatto i Baroness con il bruttissimo Yellow album - ma con risultati decisamente diversi - il tanto agognato ammorbidimento del suono c'è stato, accompagnato da qualche mugugno da parte dei fans della prima ora, ma anche da tanti applausi di incoraggiamento, perché cambiare - in parte - una formula vincente non è mai semplice anche per una band di catarura superiore come quella americana.
 È così quindi che dopo la partenza un po vecchio stile della mastodontica opener Crusher e della sincopata Inward Debate, davanti a noi si presenta la pacata Moving Day, brano dai chiari riferimenti gotici che non avrebbe sfigurato in un disco dei Katatonia e che non sarà l'unico nel suo genere all'interno di una tracklist che ama mischiare le carte in tavola, fra aperture dal gusto stoner ed altre dal taglio alternativo. Lost and Confused, primo singolo estratto dall'album è una delle migliori canzoni in assoluto, capace di porsi a metà strada tra il vecchio e il nuovo corso, dove un'ispiratissima vena melodica si scontra con la ruvida opacità del ritornello, che anch'esso si sforza comunque di risultare molto più accessibile rispetto al recente passato. Altro pezzo da novanta è la bellissima Sheping the Southern Sky, impreziosita dalle suggestive linee vocali di Laura e dall'avvolgente riffing sabbattiano. Falling si sposa con un sound a cavallo tra post rock e accattivanti suggestioni gotiche, un pezzo ibrido che convince si, ma non del tutto, così come Night Drive - il brano più debole del lotto - alcuni passaggi risultano ancora poco fluidi, ma si poteva tranquillamente immaginare in un disco di transizione come questo e soprattutto possiamo perdonarlo a buon cuore se poi i nostri ci regalano un pezzo come le bellissima Out of my Mind, dove la riottosità delle chitarre si adagia con morbidezza sulla spina dorsale del pezzo, in una sorta di post rock n'roll dai tratti elegantemente decadenti e dal pirotecnico finale, tanto caotico quanto gonfio di essenziale emotività. Da segnalare nell'edizione limitata la presenza di una cover dei Black Sabbath come bonus track, omaggiati da una versione ipnotica di Paranoid.
Ascoltare un lavoro dei Kylesa è sempre un emozione particolare, come quando si apre un regalo a sorpresa, nel lasso di tempo che intercorre l'apertura del pacco ci si domanda cosa ci possa essere dentro quella scatola, lo stesso discorso per me avviene prima e durante l'ascolto di un loro album, ed ogni volta ne rimango spiazzato e rapito. Abbiate pazienza, perché Exhausting Fire ha bisogno di tempo per essere capito e assimilato, come un vino pregiato ha bisogno di essere ossigenato nel suo decanter, così un lavoro dei Kylesa va fatto esaltare e invecchiare attraverso gli ascolti, perché solo in questo modo tutte le sue sfumature verrano fuori in un esplosione finale di sapori ed emozioni riservate ovviamente ad una piccola elite di intenditori. Bravi, promossi.
 

TRACKLIST:

01. Crusher
02. Inward Debate
03. Moving Day
04. Lost and Confused
05. Shaping The Southern Sky
06. Falling
07. Night Drive
08. Blood Moon
09. Growing Roots
10. Out Of My Mind
11. Paranoid (bonus track)

INFO:

ANNO: 2015
LABEL: www.relapse.com
SITO WEB: www.kylesa.com

 

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