domenica 25 ottobre 2015

DESERT RIDER: Echoes Of The Big Sand (Review)

STONER - HEAVY BLUES
Quanto è bello il panorama underground italiano, ricco di belle sorprese e band assolutamente di livello che a volte godono, purtroppo, di poca visibilità rispetto al loro valore.
I Desert Rider sono una band di Perugia nata nel 2012 che, dopo diversi problemi a livello di line-up, sforna il suo primo album a Febbraio del 2015 totalmente autoprodotto.
Nonostante i pochi anni di attività ed i problemi di formazione, la band arriva al primo lavoro sulla lunga distanza mettendo in luce una discreta maturità artistica, la quale mette in risalto doti che se sfruttate bene nel prossimo futuro, possono regalare delle belle soddisfazioni alla band.
"Echoes Of The Big Sand" ci riporta direttamente in quelle ambientazioni calde e polverose che caratterizzano da sempre il genere proposto dalla band, stoner ricco di riff, tiratissimo, senza fronzoli.
Si parte alla grande con una breve introduzione e "Spice Traveler" apre le danze con i suoi ritmi blues cadenzati. Si passa a "Seeds" che preme forte sull'acceleratore, il fuzz fa da padrone, l'ambientazione desertica prende il sopravvento e con una vettura decapottabile sfrecciamo in mezzo al nulla lasciando una forte nube di polvere alle nostre spalle. Il nostro viaggio prosegue senza sosta e senza meta fino ad arrivare a "Rding The Sandworm", brano totalmente strumentale il cui riff principale rimane inculcato a lungo nel nostro cervello. Uno dei brani meglio riusciti dell'intero lavoro che nella parte finale rallenta a tal punto da rendere inevitabile lo scapocciamento.
Anche "Equilibrium" viaggia sulla stessa linea ed i rallentamenti vanno ad arricchire notevolmente il brano e l'intero disco.
Il disco si chiude con "The golden Path" la quale presenta sfumature più psichedeliche nelle quali la band dimostra di saperci lavorare molto bene. Un primo disco di buon livello che servirà da rampa di lancio per il proseguo della carriera del gruppo, unico nota negativa la poca incisività della voce all'interno dei brani, aspetto su cui la band, a mio parere, dovrà lavorare per alzare il livello qualitativo della loro musica. Buon esordio, ora non ci resta che attendere il successore!


TRACKLIST:

  1. Beginning 
  2. Spice traveler
  3. Seeds 
  4. The prophet 
  5. Riding the sandworm 
  6. Equilibrium 
  7. The golden path


INFO:
ANNO: 2015
LABEL: Autoprodotto


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