venerdì 26 giugno 2015

GOATSNAKE: Black Age Blues (Review)

SOUTHERN STONER - DOOM
Un'attesa durata più di una decade ed uno scioglimento che sembrava aver chiuso definitivamente il meraviglioso capitolo Goatsnake.
Poi all'improvviso il terremoto nella notte, un bel giorno Greg Anderson decide di chiamare Peter Stahl (voce/armonica), Greg Rogers (batteria) e Scott Renner (basso), si riaccende una miccia che sembrava oramai un ricordo lontano e così il 2015 diventa, per noi fanatici dei Goatsnake, un anno dettato da un'unica legge: "Black Age Blues".
La chiesa, tra le tinte cupe della copertina, non fa altro che anticipare il pregiato contenuto corvino, blasfemo.
Un tempio sconsacrato, abbandonato, in cui il culto pare proprio essere la venerazione del blues. Tutto brucia mentre si aprono le danze, roventi vibrazioni nelle ossa aumentano allo scorrere di ogni minuto, scandito perfidamente da una batteria posseduta. Ecco il demone Californiano trascinante e carismatico, la sua armonica che sa di whisky caldo risulta essere quell'ingrediente segreto che caratterizza la band da sempre.
Una maledetta sinergia viene creata con cicliche e superbe corde dalle prestanti cadenze, risuona come una litania voodoo assieme ad evocativi e magnetici cori femminili, non hai scampo all'arrivo della travolgente ondata di croci rovesciate, al caldo torrenziale che giace nello spirito di queste nove tracce dalla solidissima anima southern, inglobata a riverberi dal retrogusto stoner/doom, il legame è fatale, prepotente ed è scritto a caratteri cubitali, prende il nome di "Black Age Blues", ascoltalo bene e preparati a prendere fuoco.


TRACKLIST:

1. Another River To Cross
2. Elevated Man
3. Coffee & Whiskey
4. Black Age Blues
5. House Of The Moon
6. Jimi’s Gone
7. Graves
8. Grandpa Jones
9. A Killing Blues


INFO:
ANNO: 2015
LABEL: Southern Lord
WEB: Facebook


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