martedì 24 febbraio 2015

ATOMIC MOLD: Atomic Mold (Review)

STONER ROCK
Proviene da Verona questa giovanissima formazione che va ad aggiungere un nuovo tassello a quell'ormai esplosivo mosaico che è la scena Heavy Psych italiana.
Antonio, Luca e Marco ci sanno indubbiamente fare, intrattenendo il nostro udito con sette brani autoprodotti per una mezz'oretta abbondante di buona musica prevalentemente strumentale, in cui dimostrano una propensione a collocarsi a metà tra atmosfere dilatate alla Yawning Man e parti più rocciose figlie dei Karma to Burn.
Il trittico iniziale fa da subito apprezzare il loro stile, che evita la trappola di perdersi in ripetitive lungaggini strumentali (terreno spinosissimo per le giovani band, che spesso e volentieri ci inciampano in pieno), puntando tutto sull'impatto e mostrando la solida ossatura alla base dei loro brani. Infatti, quando i dieci minuti di Never Ben Heard scorrono lisci e piacevoli emerge la piena consapevolezza che i tre hanno delle proprie capacità compositive, forgiando il pezzo che è sicurante il piú significativo dei sette nell'evidenziare i loro pregi.
Lungi da me voler far intendere che si tratta di un lavoro privo di imperfezioni: le inevitabili ingenuità sono presenti, gli sporadici interventi vocali sono ampiamente eliminabili e con l'eccezione di Coyote i brani restanti sono abbastanza ininfluenti nell'alzare o abbassare l'asticella del gradimento.
Però i semi ci sono e fanno ben sperare per una prossima, decisiva evoluzione del terzetto, che dalla sua ha tutto il tempo a disposizione per maturare bene e riuscire a diventare qualcosa di più di una semplice tessera nell'affresco del panorama nostrano.


TRACKLIST
  1. President Muniz
  2. Space Runner
  3. Green Bear
  4. Never Been Heard
  5. Dylan Dog
  6. Coyote
  7. Gold Crucifix

INFO
ANNO: 2015
LABEL: Autoprodotto
WEB: Facebook


ATOMIC MOLD: COYOTE

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