lunedì 6 ottobre 2014

ALEPH NULL: Nocturnal (Review)

SLUDGE - GRUNGE
Anno 2014, se c'è un etichetta che ha avuto un vero e proprio boom di uscite discografiche tra le più interessanti e succulenti è stata senza ombra di dubbio la RidingEasy Records (fino a qualche mese fa EasyRider Records).
Tra tutte le notevoli  band che quest'etichetta propone mi è saltato all'orecchio, tra un'ascolto e l'altro, l'album "Nocturnal" del trio tedesco Aleph Null e per l'esattezza di Dusseldorf. Nascono nel 2012 e questi crucchi hanno alle spalle già due EP ma il vero esordio discografico è avvenuto nell'anno corrente. Scovati su Bandcamp dalla RidingEasy Records, che non troppo velatamente si diverte a buttar fuori gruppi che richiamano scorci dal passato, gli Aleph Null hanno un sapore vintage che spazia dal grunge al fetido sludge. Un'unione tra due sonorità quasi parallele e per nulla simili.
Nocturnal è un proiettile che colpisce senza alcun preavviso e va a penetrare la mente. Una tracklist di 7 brani che riporta alla luce una strana e disarmante nostalgia per gli anni '90.
L'evocazione inizia con "Roman Nails", brano altamente blues, a tratti quasi ballabile se non fosse per la voce del cantante/chitarrista Philip il quale irrompe provocando un adorabile senso di acidità a tutto.
Si passa a "Backward Spoken Rhymes", dove vibrano chitarre con passaggi totalmente differenti tra un minuto e l'altro offrendo un senso di pesantezza continua (il flanger fa da padrone). Si riprende fiato con "Muzzle of a Sleeping God" ed un messaggio reverse apre la strada ad una batteria travolgente che fa da cardine all'intero pezzo.
Perdo completamente il senso della realtà con "Black Winged Cherubin", sludge puro e crudele, un lamento che spalanca le porte di qualche cantina tetra, piena di lattine vuote e ratti. Realizzo, durante l'ascolto, che nonostante la band sia Europea possiede marcatissime influenze oltreoceano.
Per l'intero disco non mancano deviati effetti vocali che raggiungono l'apice in "Strongholde". Azzardando un paragone non da poco, la voce mi rimanda tremendamente a quella di Layne Staley.
La vetta, a mio parere, viene raggiunta con i due brani di chiusura, "Nocturnal I" si arruola come intro strumentale ambient lasciando spazio a "Nocturnal II" che va a chiudere il disco tra accordi e riff heavy/sludge. Una batteria carica di visceralità rimbomba nelle orecchie fino all'ultimo minuto e ti abbandona ad un vero e proprio hangover.
E' un disco piacevole ed immediato, forse grazie a tutti quei richiami agli anni '90 che, almeno una volta nella vita , ognuno di noi ha adorato. Contemporaneamente innovativo, ricco di sfumature inaspettate e dalle radici rabbiose e claustrofobiche.
Trovate l'album completamente in free download sul bandcamp ufficiale degli Aleph Null 




TRACKLIST:

  1. Roman Nails 04:16
  2. Backward Spoken Rhymes 04:47
  3. Muzzle of a Sleeping God 05:28
  4. Black Winged Cherub 05:31
  5. Stronghold 06:56
  6. Nocturnal Part I 03:39
  7. Nocturnal Part II 11:46


INFO:
ANNO: 2014
LABEL: RidingEasy Records


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...