martedì 2 settembre 2014

ELEVATORS TO THE GRATEFUL SKY: Conoscendo il lato stoner di Palermo



Qualche mese fa abbiamo avuto il piacere di ascoltare e recensire "Cloud Eye" , full-length di debutto dei Palermitani Elevators to the Grateful Sky. Il loro disco è semplicemente un esordio tra stoner/doom dalla qualità superba ed affascinante. Vi consigliamo vivamente di ascoltarli. Potete trovare il loro album in streaming su bandcamp.
Curiosi come siamo abbiamo deciso di approfondire meglio questa conoscenza dedicandogli una breve intervista, ecco a voi ciò che è emerso. 


Buona lettura !!!

Ciao ragazzi, bentornati su Doommabbestia, come anticipato nelle righe qua sopra...siamo curiosi di conoscervi, quindi lascio direttamente la parola a voi;
Raccontateci un pò chi siete, come hanno avuto origine gli Elevators to the Grateful Sky...solo una domanda vorrei assulutamente farvi, come avete scelto il nome?

Anzitutto Mari, grazie a te e a tutto lo staff di Doommabbestia per l'impegno e l'amore che mettete nel vostro lavoro. Gli ETTGS sono nati nel 2011 qui a Palermo. L'idea di base è partita da me (Sandro - Voce) e Giuseppe (Chitarra Ritmica). Entrambi suonavamo in un duo brutal-death metal (gli Omega), che però con il tempo, per una serie di motivi, non riusciva più a soddisfarci sotto tanti punti di vista. Così dalla ricerca di nuove sonorità e di differenti generi in cui "addentrarsi" sono nati gli Elevators to the Grateful Sky. Subito si sono uniti alla formazione Giulio "John Bonham Worshipping" (Batteria) e l'eclettico Giorgio (Chitarra Solista). Con quest'ultimo suonavo già in un gruppo Swedish Death: gli Undead Creep. Se posso permettermi, vi consiglio di ascoltare anche altre suoi progetti, come: Haemophagus, Furious Georgie, The Smuggler Brothers, Sergeant Hamster, Assumption ecc. Vi posso assicurare che non ve ne pentirete! Come mai questo nome? Bhè, devo dire che in molti già c'erano arrivati. Volendo portare avanti un concept di natura sicuramente heavy-psych, avevamo bisogno di trovare qualcosa abbastanza fricchettona. Possiamo dire tranquillamente che "Elevators to the Grateful Sky" è la fusione di alcuni dei nomi di band che sicuramente rappresentano al meglio l'essere "fuori come un balcone". Elevators per i "13th Floor Elevators", Grateful come "Grateful Dead", e Sky dal famoso verso Hendrixiano "scuse me while i kiss the sky" o più semplicemente come il capolavoro dei Kyuss, "Welcome to Sky Valley" a cui tutti e quattro siamo profondamente legati.

Colpisce senza ombra di dubbio la vostra provenienza,ovvero Palermo capoluogo di un'isola meravigliosa, purtroppo però una città di cui si sente parlare veramente poco in ambito musicale.Voi che la vivete in prima persona cosa potete raccontarci a riguardo?



Non ti sbagli, per quanto i problemi abbondino dalle nostre parti uno dei pochi lati positivi è la bellezza dei paesaggi. Vi posso assicurare che la spiaggia di Mondello o il litorale di Barcarello non hanno niente da invidiare a Venice Beach o San Clemente (forse è anche questo uno dei motivi per cui ci piace tanto suonare stoner-rock?). A dire la verità Palermo ha una grande storia nell'ambito della musica underground, se pur a molti sconosciuta (vi suggerisco, se volete approfondire, il libro: Palermo ai tempi del Vinile). Molto spesso mancano i mezzi e i "posti" per e in cui fare musica, ma l'amore e l'impegno che i ragazzi dell'undeground panormitano mettono in tutto ciò che fanno, riesce ed è riuscito il più delle volte a far sì che queste difficoltà vengano superate. Ricordiamo tra tutte le realtà, gruppi come (oltre a quelli che avevo già citato in precedenza): Balatonizer, Airfish, Kali Yuga, Indicative, La Banda di Palermo, Urania, Daemonokrat, Cadaver Mutilator, Stesso Sporco Sangue ecc... Differenti generi, ma tutti di alto livello qualitativo, a mio avviso.


Forse non tutti sanno che portate avanti anche altri progetti musicali. Anteposti a livello sonoro allo stoner/doom,ovvero il gruppo death/grindcore Haemophagus personalmente credo che arricchisca e fortifichi il fatto di avere ascolti vari,voi che ne pensate? come vivete tutto ciò e che influenze credete che abbia su di voi?

Come avevo già detto in precedenza, il nostro Giorgio si diverte con i suoi vari progetti.  Si passa dal Funky al Folk, dal Death allo Stoner, dal Doom al Jazz. Come ben dici, spaziare ci aiuta a vedere il tutto (soprattutto in fase di songwriting) sotto varie e diverse prospettive. Odiamo essere imprigionati da paletti stilistici (anche se l'etichetta di gruppo stoner o heavy-psych non ci dispiace più di tanto). Cerchiamo di smontare e rimontare tutto ciò che ci aggrada, per divertirci e soprattutto far divertire. Proprio adesso abbiamo appena concluso la composizione del nostro secondo full-length (Cape Yawn). All'interno troverete inserti di varia natura stilistica, per l'appunto. Speriamo in un deal con un'etichetta che possa aiutarci a far sentire il lavoro al più largo numero di persone possibile. Ovviamente cerchiamo sempre di non "strafare" e non mettere troppa carne al fuoco. Il confine tra essere "eclettici" o "noiosi" è davvero sottile!

Cloud eye è stato un disco apprezzatissimo,avete avuto moltissime recensioni positive,riscontri da parte degli ascoltatori più che ottimi ect...vi faccio la classica ed immancabile domanda,come è nato il disco? tra l'altro è stato pubblicato dalla super etichetta svedese Transubstans Records,come mai questa scelta?


Ti ringrazio. I riscontri sono stati più che positivi! Abbiamo avuto l'onore di essere recensiti da testate del calibro di Rumore e Onda Rock e di finire in classifiche insieme a Kadavar, Clutch, Orchid, Vista Chino, Queens of the Stone Age ecc, per non parlare poi delle recensioni estere, anche fin troppo lusinghiere! Com'è nato Cloud Eye? Bhè, credo come tutti gli album che sono stati realizzati con impegno e amore. C'abbiamo messo davvero tutto noi stessi e spero vivamente che questo si percepisca dal primo all'ultimo riff. Per quanto riguarda il discorso Transubstans, cercavamo semplicemente un'etichetta che producesse il disco. Mandando mail in lungo e in largo abbiamo avuto l'approvazione di Tobias e per noi, far parte di un rooster così ben variegato e di qualità, non può essere stato altro che un'onore. Per il prossimo cercheremo di alzare il livello. Non sarebbe male una Tee Pee Records o qualcosa di ancora meglio. Speriamo di avere le carte in regola per puntare sempre più in alto. Per adesso suoniamo e vedremo in seguito cosa il futuro ha in serbo per noi.


Magnifico anche l'artwork dell'album, chi è l'artefice?c'è un significato particolare nell'occhio che padroneggia in copertina?


Ti ringrazio! Per l'appunto l'idiota che lo ha realizzato sono proprio io. Da sempre ho una grandissima passione per i lavori di John Dyer Baizley (ma va?), per non parlare poi di altri mostri sacri come: Seth Siro Anton, Joel Peter Witkin, H.R. Giger (buon'anima), Mark Riddick, Putrid Matt, Daniel Desekrator ecc. Bhè, se vi è un significato si deve ricercare sicuramente in un parallellismo tra l'occhio e il cielo. Le nuvole evidentemente ne costituiscono le lacrime. Insomma "na cafonata in pieno stile fricchettone friendly".


Personalmente.Come band e come musicisti,pensate che l'Italia sia aperta a  gruppi emergenti o sia ancora un pò ferma e retrogada per certi aspetti?avete riscontrato qualche difficoltà nel vostro percorso?

Rispetto alle varie scene europee che conosciamo e in cui abbiamo suonato in passato, vedi quella danese, olandese e soprattutto tedesca, il paragone non può reggere. Tralasciando alcune realtà del nord Italia, la situazione è davvero arretrata. Questo però non significa che la musica prodotta qui sia da meno di quella scritta a Copenhagen o Berlino, anzi! A mio avvisso nelle difficoltà nascono e vengono proposte cose più interessanti e originali. Avere tutto a portata di mano, molto spesso può essere controproducente (fino ad un certo punto, ovviamente). Questo concetto e applicabile alla perfezione per quanto riguarda la mia visione della situazione Palermitana. Come ti dicevo le difficoltà ci sono, ma cercheremo in tutti i modi di organizzare tour, non solo in Italia.

In ambito stoner/doom/sludge ect...Ammirate e stimate qualche gruppo Italiano in particolare?

La scena è sicuramente florida di band di qualità, pure se sono davvero poche quelle che riescono a "distaccarsi" con originalità dal tessuto: stoner/doom/sludge, magari reinventandosi o proponendo qualcosa di nuovo. Basta farsi un giro su Perkele o leggere qualche pagina di Vincebus Eruption per comprenderlo a pieno. Vi sono anche tante etichette come Acid Cosmonaut, la più conosciuta Go Down, Supernatural Cat ecc... che investono e propongono musica con passione e professionalità. Se vogliamo fare proprio qualche nome (che non debbano per forza brillare di novità): Ufomammut, Zippo, OJM, Shores of Null, Raikinas, Muffx, Appaloosa, Mope, Morkobot, Isaak, Doomraiser, Mindwarp, Manthra Dei, The Wisdoom ecc... ovviamente se volessi scostarmi un pò di più, fregandomene di un discorso di genere, penso che, probabilmente ad oggi (e credo che i ragazzi, soprattuto Giorgio, siano d'accordo con me) la migliore realtà che ci sia in Italia, abbia un nome: Calibro 35.

Concludiamo questa intervista ringraziandovi per la disponibilità e mettendovi un pò di pressione addosso.State per caso lavorando a pezzi nuovi?ci date qualche anticipazione per il futuro? e sopratutto avete in programma qualche live?


Ma grazie a te! Come ti avevo accennato, abbiamo appena finito il songwriting del nostro prossimo album: "Cape Yawn". All'interno troverete sonorità che vanno dal surf al pop rock, dal doom (anche in una chiave più moderna) al funky, dal classico stoner al rock 70' e così via (ci sarà ance l'inserimento di nuovi strumenti come: sassofono, farfisa, chitarre acustiche ecc). Dal punto di vista stilistico a mio avviso sarà un pò il "gemello cattivo" di Cloud Eye, molto più maliconico e "pesante". Speriamo che possa piacervi tanto quanto o più del primo full. Per quel che riguarda il futuro (come avevo accennato) speriamo in un buon deal che ci aiuti soprattutto anche a livello di booking. Pensiamo in ogni caso di organizzare qualcosa dopo aver finito il lavoro in studio. Magari anche un piccolo tour in Italia a mò di "warm up" per intenderci. Per il resto mi auguro (riferendomi a chi ci sta seguendo) che Cloud Eye sia piaciuto e che aspetti con ansia il nuovo Cape Yawn. Restate sintonizzati, divertitevi, bevete e fate all'ammore! Ricordate gente, "It's better to wear out than to rust out!"
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