lunedì 19 dicembre 2011

AMENRA: MASS IIII

SLUDGE, POST-METAL, STONER
Strano progetto quello degli Amenra, band belga dotata di una carica esoterico-misterica che in pochissimi casi si può riscontrare tra i fanatici del genere sludge. Tutto quello che colpisce, è quanto di norma viene a mancare nella stragrande maggioranza delle band di nicchia che calcano i palchi dell'alternative metal: una cura spietata per le atmosfere, resa possibile senza dubbio da un'ottima capacità di combinare con rudezza e intensità il potere delle chitarre, pesanti come un muro di pietra antico millenni, in grado di scalfire i timpani in modo davvero unico. Personalmente, credo di dover ammettere una mia particolare simpatia per questa gente, specialmente per l'esplicita voglia che appare nitida in ogni brano di questo cd, ad esaltare sonorità per così dire "misticheggianti", che rimandano a lande desolate e dimenticate dai tempi, il tutto entro una dinamica assolutamente onirica ed abrasiva.
Alla pari di tutte le band che vengono violentemente influenzate dal black metal, anche gli Amenra non sono immuni dal giochetto classico che trova spesso infezione nelle voci urlate e roche, combinate a tonalità per contro più cupe e riflessive. Ma perchè mai introdurre l'etichetta 'black' in una band che fa sludge?
Prima di tutto, perchè sta accadendo qualche cosa di veramente notevole nel panorama musicale europeo di nicchia: generi come l'ambient, il black e spesso il death, si stanno affievolendo esausti per riversarsi verso il mastodontico fronte di aria calda proveniente dagli States, dando così vita ad una evoluzione unica, dove è possibile sentire l'ordine tipico delle sonorità americane, ibridato entro le dinamiche sferraglianti e fendenti delle melodie panscandinavo-continentali. In termini più chiari: lo stoner e lo sludge si stanno evolvendo, probabilmente fondendosi, e questo caso è un campione di studio eclatante, al punto da sembrare di per sè anche non identificabile.  

Mass IIII infatti, presenta tutti i requisiti genetici per un passo in avanti verso lidi sconosciuti (e spesso poco apprezzati dai doomster più tossici). Anche in questo caso, tracce legate da un filo conduttore unico di pura disperazione visivo-auditiva, come se ci si fosse fatti di peyote nel bel mezzo del deserto di ceneri in Islanda, vagando a caso nel periodo peggiore dell'anno in quella terra (quello dei 6 mesi di eterno buio..). Un altro punto a favore di questa registrazione (e della band), è poi la spiccante capacità artistica legata alla ricercatezza dei suoni: nè troppo sludge, nè troppo stoner, nè troppo post-metal. Una fisicità unica! Come se parlassimo di un esperimento ben riuscito ma poco visibile ai più. Soltanto il brano intitolato De Dodenakker (forse), potrebbe dare l'idea di quello che sto dicendo, durando i suoi 10 minuti, senza apparire per nulla scontato o doommeggiante nel senso classico del termine.

Morale della favola (oscura), gli Amenra si stanno ritagliando uno spazio di tutto rispetto in Europa, e indagando un po' in rete, adirittura negli Stati Uniti. Dimostrazione forse del fatto, che dopo trent'anni, finalmente l'Europa si sta riprendendo la cima di un podio che per decenni ha visto dominare l'America. Ma ciò che mi fa veramente ridere, è pensare che questo lavoro è datato 2008.

Chiedete ai Lento e agli Omega Massif, cosa potrebbero pensare di questa gente.. sono sicuro che ne sentireste parlare solo bene!!

Tracklist : 

1. Silver Needle. Golden Nail
2. Le Gardien Des Rêves
3. De Dodenakker
4. Terziele
5. Razoreater
6. Aorte. Nous Sommes Du Même Sang
7. Thurifer. Et Clamor Ad Te Veniat

Info

Anno: 2008
Paese: Belgio



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