lunedì 28 novembre 2011

ATOLAH: Relics

STONER, DOOM, METAL
A dimostrazione del fatto che in questo blog non vengono imposti preferenzialismi di ogni sorta, con questa recensione si apre ufficialmente il capitolo "doom di nicchia". Ebbene, eccovi gli australiani Atolah! No, non sono un gruppo terroristico afghano. Sì, sono una stoner-doom band. In gamba tra l'altro. Cominciamo da una loro prerogativa spettacolare: sono una band, totalmente dedita alle sonorità. Fine! Sì, trattasi di gruppo strumentale venerante divinità come Sleep, Om e molto probabilmente  tutta quella cerchia ristretta di band di culto che hanno fatto dello spiritual-doom una filosofia di vita. La loro musica esercita un fascino di mistica attesa, che lascia all'ascoltatore la possibilità di farsi trasportare lungo rotaie di pura inesistenza corporea. Cose da fare impazzire. La ripetizione la fa da padrona: giri continuativi come salmi, scandiscono quà e là un panorama visuale dove non mancano dune, palme e tanta, tantissima sana oscurità! In diversi casi (anche se in modo improprio), alcune delle soluzioni sembrano riavvicinare dopo tanti tentativi mal riusciti (da parte di altrui gruppi), il loro sound a quello dei Kyuss.
Un basso maledettamente "smooth" scaglia bordate di morbida ascesa, e fa viaggiare il pensiero altrove. Le chitarre, dalla loro invece, fanno ricordare quello che i Sabbath fecero di ottimo sino a Vol. 4, complicando le loro stesse trame ma senza pretese eccessive. E che dire delle percussioni? Lo stile, è quello "Hakius"-andante: timpani secchi, ben tesi, ma non senza l'ebbrezza della profondità di piatti spaventosamente Om. Sì, faccio il truzzo: in alcuni segmenti dei loro brani sembra che stiano suonando gli Sleep.. A testimonianza della loro bravura dico, provare per credere!

Punti a sfavore: Ep troppo breve (ma comunque pur sempre intenso). Pezzi (a mio parere) poco lineari fra loro, ma evidentemente (e volutamente) pensati in tal misura per "scaldarsi" in vista di un lavoro ancora più serio di quanto già importante è l'opera di cui vi sto parlando. Dateci dentro gente, ascolteveli con il link di youtube che troverete quì sotto, e insieme a noi, andate a prendere per il culo tutte quello pseudo-band italiche intente a farci passare un'altra idea della musica straniera..


Un augurio a questa band, sperando di vederne molto, ma moolto meglio ancora di quanto già visto e sentito con questa registrazione di soli 28 minuti!


Tracklist

1. Dead Leg
2. Relics
3. Down It Or Leave It
4. Weedy Gonzales
5. El Duce

Info

Anno: 2009
Provenienza: Australia
Label: PsycheDOOMelic
Sito:  Atolah



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